Europa
Il boss del gruppo mafioso siciliano, Matteo Messina Denaro, ha dedicato il suo tempo alla produzione di olio d'oliva in un'azienda corrotta che prende il nome "Fontane D'Oro ”di Trapani, in Sicilia, ha detto la polizia italiana.
L'azienda, registrata come condotta da due fratelli, è stata denunciata ieri dalla Guardia di Finanza di Palermo come fronte. I funzionari hanno detto che l'attività è stata gestita dal mafioso incarcerato Francesco Luppino attraverso la comunicazione diretta con sua moglie, e secondo quanto riferito è stata altamente redditizia.
Trapani, una città vicino alla costa della Sicilia composta da miglia e miglia di uliveti, è ora il sito di un'enorme indagine su un'operazione in cui i migranti illegali avrebbero faticato per pochi euro al giorno in condizioni disumane mentre il fiorente business cresceva. Ai due fratelli è stato sequestrato un frantoio.
Dopo essere stata indagata inizialmente dalla polizia siciliana, la società Fontane D'Oro avrebbe dovuto essere consegnata ad altri nominati in due diversi rami, ma questo era solo un altro stratagemma per coprire i rapporti di Luppino dal carcere di Messina Denaro.
Matteo Messina Denaro era dietro gli attentati dinamitardi che hanno ucciso dieci persone a Roma, Firenze e Milano a 1993 secondo la polizia.
Dopo questo importante caso sono venute alla luce altre vicende mafiose che hanno innescato l'ennesimo sequestro di beni e aziende per 20 milioni di euro.
Altre società, tra cui un parco eolico e una società di costruzioni, sono state sequestrate dalla polizia al noto imprenditore mafioso Antonino Lo Sciuto, arrestato lo scorso dicembre per aver gestito più della metà dei rapporti trapanese.
"Confiscare i beni rimane il modo principale per combattere la mafia ", ha dichiarato il generale Giancarlo Trotta, comandante provinciale della Polizia finanziaria di Palermo. "Lo facciamo rafforzando la sicurezza del sistema e negli ultimi anni abbiamo impiegato più polizia. "
"Continuiamo il sequestro di beni e proprietà nei confronti di chi è considerato vicino a Matteo Messina Denaro ”, ha aggiunto il colonnello Francesco Mazzotta, comandante della polizia tributaria di Palermo. Il pool di giudici coordinato dal sostituto procuratore Dino Petralia ha già un fitto programma di lavoro con la Guardia di Finanza.
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