La Procura di Lecce, Cataldo Motta, con le Procure della Repubblica Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci, ha emesso un provvedimento di sequestro urgente, eseguito oggi dal Corpo Forestale dello Stato, per impedire l'ulteriore abbattimento di ulivi disposto dall'UE per combattere il focolaio di Xylella fastidiosa nel Salento.
Dieci persone sono indagate a Lecce e zone limitrofe per aver gestito la crisi per varie infrazioni tra cui: diffusione di una malattia delle piante, violazione intenzionale delle disposizioni in materia ambientale, materiale falso commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici, false dichiarazioni fraudolente e distruzione o deturpazione della bellezza naturale.
Le persone citate nell'indagine includono:
Il sequestro include tutti gli ulivi previsti per la rimozione nel piano di emergenza, tutte le piante interessate da azioni di rimozione volontaria e tutte le piante già soggette a misure fitosanitarie di ingiunzione emesse dall'Osservatorio fitosanitario.
Vedi anche: Copertura completa dell'epidemia di Xylella Fastidiosa
Secondo i pubblici ministeri, non ci sono prove dell'efficacia dell'eradicazione degli ulivi in mezzo al disseccamento diffuso, che non è stato direttamente collegato a Xylella. Nel decreto di 58 pagine si ipotizza inoltre che un pericolo per la salute pubblica sia causato dall'utilizzo di pesticidi dannosi per l'ambiente, eppure consentito dal 2008, quando ancora non era ufficialmente dichiarata l'emergenza Xylella.
"Da quando è comparsa la malattia dell'essiccamento degli ulivi e la sua causa non è stata identificata ", hanno dichiarato i pubblici ministeri, "sono state condotte una serie di sperimentazioni nel Salento con l'utilizzo di prodotti altamente invasivi, tanto da essere vietati per legge, in un contesto di ambiente gravemente compromesso, senza alcuno studio preventivo dell'impatto che questi prodotti avrebbero sull'ambiente ed in particolare delle conseguenze che potrebbero eventualmente produrre sui batteri già presenti e silenti. "
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L'analisi degli ulivi a San Marzano di San Giuseppe (provincia di Taranto) e Giovinazzo (Bari), con gli stessi sintomi delle piante salentine, ma risultata negativa per Xylella, sono prove che, secondo gli investigatori, "i sintomi di un forte disseccamento degli olivi non sono necessariamente associati alla presenza del batterio, in quanto non è stato ancora dimostrato che il batterio, e solo il batterio, sia la causa del disseccamento ".
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